Qual è la differenza tra bullismo e molestia?
Molestia è un termine che è spesso ritrovato accanto a bullismo anche se il loro significato è leggermente diverso. La ‘’legge sull’uguaglianza’’ definisce la molestia come un comportamento indesiderato nei confronti di ‘’caratteristiche protette’’ (razza, sesso, maternità, disabilità, credenza religiosa, età, orientamento sessuale, riassegnazione di genere o stato mentale), con l’obiettivo di violare la dignità altrui o creare un’atmosfera di intimidazione, umiliazione, ostilità, offesa e degrado per la vittima. Generalmente si pensa che la molestia sia più comune del bullismo e che abbia necessariamente una componente fisica. Ma c’è decisamente una sottile linea fra i due, e anche una grande sovrapposizione.
Mi stanno bullizzando?
Se stessi sperimentando relazioni stressanti sul luogo di lavoro, potresti essere sottoposto a bullismo. Potresti sentirti isolato o escluso, o più in generale semplicemente a disagio. Il bullismo può avere effetti molto seri sulla salute mentale.
Di seguito sono riportati alcuni comportamenti di bullismo sul luogo di lavoro:
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Essere continuamente soggetti a criticismi, commenti personali offensivi o altri comportamenti aggressivi
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Essere messo nella condizione di fallire, dandoti scadenze e compiti impossibili
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Essere soggetto a richieste irragionevoli e altri compiti compromettenti
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Essere umiliato o ridicolizzato di fronte agli altri, criticato o rimproverato di persona o via e-mail
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Essere soggetto a prese in giro che riguardano una tua particolare caratteristica
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Essere selezionato e trattato in maniera molto più negativa degli altri (ad esempio tramite azioni disciplinari per cose che chiunque altro farebbe senza avere nessuna conseguenza
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Essere escluso e lasciato fuori dagli eventi, anche quelli più formali
La lista non è esaustiva e può includere tutti quei comportamenti ingiustificati che non possono essere spiegati da uno standard oggettivo. Il bullismo non è soggetto a procedure organizzative relative a performance scadenti o comportamenti errati in cui vi è una genuina causa per la preoccupazione, ma si può trattare di bullismo se fatto in maniera umiliante o se ti senti escluso in maniera ingiusta.
Se il motivo per cui ti stanno bullizzando fa parte delle ‘’caratteristiche protette’’ (citate sopra) allora è discriminazione illegale secondo la legge sull’uguaglianza del 2010.
Cosa posso fare per fermare il bullismo?
Il bullismo è spesso difficile da provare, potrebbe avvenire a porte chiuse, senza la presenza di altri. Il primo passo potrebbe essere approcciare il bullo e cercare di risolvere la situazione in maniera informale. Loro potrebbero anche non rendersi conto di come il loro comportamento vi sta facendo sentire. Ai bulli non piace essere chiamati a rendere conto, potrebbe essere necessario per farli smettere, ma al tempo stesso c’è il rischio di far peggiorare le cose.
Se non ti senti in grado di affrontare il bullo personalmente, potresti scegliere di avere una discussione informale con il loro direttore oppure di parlare il direttore delle risorse umane per una discussione confidenziale. Un delegato sindacale potrebbe essere in grado di aiutarti, fornendoti consigli e supporto, specialmente nel caso in cui decidessi di seguire la procedura formale (vedi sotto).
Usare una procedura formale per fare una denuncia
I tuoi impiegati hanno una politica antibullismo? E una di equalità o di dignità sul lavoro? Se la risposta fosse sì, allora potrebbero contenere specifiche procedure per quanto riguarda il bullismo, quindi è un buon posto da cui iniziare.
Se, invece, la risposta fosse no, ogni impiegato dovrebbe avere una ‘’procedura di reclamo ‘’ che spieghi come fare una denuncia per problemi legati all’ambiente lavorativo. Generalmente questo è preceduto da una fase informale, ma se avessi già provato e fallito dovresti essere in grado di passare direttamente alla fase formale. In ogni caso, il bullismo è notoriamente un problema molto difficile da contrastare tra lavoratori, specialmente se include qualcuno dai piani alti dell’azienda. L’impiegato è molto spesso riluttante all’andare contro un suo superiore, a meno che non ci sia evidenza inconfutabile. Questo, non significa però, che non ne valga la pena. L’impiegato dovrebbe, infatti, portare avanti un’indagine, che metterà a disagio il bullo e lo chiamerà a rendersi conto. Anche se non c’è nulla di formale a tuo favore, il problema sarà registrato e ci potrebbero essere ripercussioni informali per il bullo.